La bella e Santa Riforma Cappuccina

 I primi Frati Minori Cappuccini - per lo più provenienti dagli Osservanti – vivono nel tentativo di imitare alla lettera san Francesco ed i suoi primi compagni, tenendo presente il Testamento e la Regola, con un'apertura maggiore alla predicazione: vita ritirata in piccoli poveri eremi e vicinanza al popolo.

La Riforma si fonda sulla dimensione Contemplativa ed Eremitica, secondo il modello proposto da Francesco: da questo viene fuori la necessità di vivere l’orazione mentale; l’organizzazione pratica della giornata; le forme di apostolato.

La Riforma non fa altro che dire: scommetto la mia vita che questo è possibile!

 

Il Contesto Storico

Le origini dei cappuccini vanno inquadrate in una società in trasformazione. Lo sbocciare della riforma cappuccina all’inizio del XVI secolo, non fu una novità nella storia francescana, nella quale era ricorrente la propensione alla vita eremitica come strumento indispensabile per un verace ritorno alle origini dell’ideale di Francesco. La riforma cappuccina fu preceduta, da vari movimenti che perseguivano un’osservanza letterale della Regola.

Tra ascesi eremitica e apostolato itinerante, nasce la realtà dei frati minori detti della vita eremitica, che nel brevissimo tempo che va dal 1525 al 1536, avranno un notevole sviluppo; essi in meno di un decennio muteranno il loro nome in frati minori detti cappuccini.

Il terreno che portò in incubazione e vide sbocciare questo seme è la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo.

Dopo la pace di Lodi che nel 1454 mise fine allo scontro tra Venezia e Milano che durava dagli inizi del quattrocento, in Italia vi è un lungo periodo di pace e di equilibrio politico, Tutto ciò permette la nascita di una nuova cultura detta Umanesimo che continuerà nel Rinascimento e si espanderà in tutta Europa.

Le scoperte scientifiche aiutano l’uomo e si apre così la stagione delle esplorazioni.

Lo scenario politico vide la fioritura della nazione spagnola, Le uniche nazioni forti che la contrastavano erano la Francia, l’Inghilterra e la Turchia.

Con la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) ripresero le rivalità tra i principi italiani e l’Italia divenne preda dei sovrani stranieri.

Nel XVI secolo il processo di rafforzamento delle monarchie nazionali in Francia, Inghilterra e Spagna, si conclude con la nascita dello stato assoluto moderno, fondato sull’accentramento di tutti i poteri nelle mani del sovrano.

Un processo analogo, avviene nell’Italia rinascimentale, dove si formano gli stati regionali, spesso in lotta tra di loro e responsabili della crisi politica ed economica che, nel corso del cinquecento, determina, per buona parte della penisola, la perdita dell’indipendenza.

Nella frantumata geografia politica italiana c’erano cinque realtà statali che si imponevano sulle altre per la loro dimensione territoriale e per la forza politico-militare: la repubblica di Venezia, il ducato di Milano, la repubblica di Firenze, lo Stato Pontificio, il regno di Napoli.

La scoperta dell’America del 1492 è lo spartiacque che generò un cambiamento epocale nella storia del mondo: si passa all’evo moderno.

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